Advertisement
DIPLOMATIE

SALUTO CENA CORPO DIPLOMATICO Circolo degli Scacchi 8 gennaio 2025

SALUTO CENA CORPO DIPLOMATICO Circolo degli Scacchi 8 gennaio 2025

Eccellenze e Illustri Signori,

 

con la consolante letizia scaturita dalle Festività natalizie che abbiamo da poco celebrato, mi rivolgo a Voi per formulare gli auguri cordiali all’inizio del Nuovo Anno. Ho l’onore di portare a tutti i presenti il saluto di Papa Francesco. A Lui va il nostro affetto assieme al ricordo orante per l’infaticabile missione apostolica e il costante appello alla pace, affinché il mondo torni a Dio e così rifiorisca l’armonia sociale.

Sono grato a S.E. il Sig. Decano del Corpo Diplomatico per le cortesi espressioni rivoltemi a nome di tutti. Grazie, Eccellenza, per il delicato compito che svolge nella comunità diplomatica garantendo una proficua e positiva collaborazione con la Santa Sede e le sue Istituzioni. Eccellenze, Signore e Signori, l’anno 2025 è per la Chiesa cattolica occasione di speciale grazia poiché coincide con il Giubileo che Sua Santità ha voluto dedicare alla Speranza. Il nostro tempo segnato da immani tragedie causate dalle guerre, che purtroppo ci fanno assistere alla morte di innocenti e a sofferenze impietose, ci interpella fortemente. La terra grida il proprio dolore e implora la pace per diventare luogo ospitale in cui ogni uomo possa trovare la speranza e i popoli vivere

nella concordia.

Come ricordatoci dal Sommo Pontefice nel tradizionale Messaggio per la LXIII Giornata Mondiale per la Pace del 1° gennaio, in questo Anno Giubilare il desiderio di convertirci al bene «ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra e a metterci in ascolto del “grido disperato di aiuto” che, come la voce del sangue di Abele il giusto, si leva da più parti della terra (cfr Gen 4,10) e che Dio non smette mai di ascoltare. A nostra volta, ci sentiamo chiamati a farci voce di tante situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo» (n. 3). Non esitiamo quindi a farci carico «delle catene dell’ingiustizia» che vanno spezzate, dei «conflitti che affliggono attualmente la nostra famiglia umana» e «della devastazione a cui è sottoposta la nostra casa comune» (n. 4).

Non   cediamo   allo   sconforto;   ognuno   può   concorrere

all’edificazione del bene universale.

Eccellenze, sono persuaso che il nostro compito, oggi più che mai,

è anzitutto quello di essere promotori dell’ordine e della pace tra gli

 

uomini. Solo così potremo indurre gli animi a rinunciare «alle passioni perverse che generano la guerra e il dolore» (ibidem).

Auspico che il servizio della diplomazia presso la Santa Sede possa dedicare, in tale Anno di Grazia, maggiore impegno per incoraggiare la vita spirituale dei popoli a cui appartenete e tutelare i più alti e nobili valori, in particolare la promozione della dignità dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali. Come ci ha esortato il Santo Padre aprendo la Porta Santa, dobbiamo sentirci corresponsabili «nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare: lo diventi per la nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù» (Omelia Solennità del Natale, 24 dicembre 2024).

Facendomi interprete dei medesimi sentimenti dei Superiori della Segreteria di Stato, rinnovo a Voi, Signori Ambasciatori, come pure a quanti Vi coadiuvano nelle Missioni diplomatiche, la viva riconoscenza per il lavoro che quotidianamente realizzate rafforzando così i mutui rapporti di collaborazione e amicizia. L’Onnipotente benedica ciascuno di Voi e le persone care, e custodisca nella serenità le Nazioni che qui Vi onorate di rappresentare.

Buon Anno a tutti.