Discorso di Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato in occasione della Cena offerta dal Corpo Diplomatico, 8 gennaio 2025.
SALUTO DEL DECANO DEL CORPO DIPLOMATICO AL SEGRETARIO DI STATO 8 Gennaio 2025
Eminenza Reverendissima Eccellentissimi Monsignori Cari colleghi ed amici
Desidero esprimere a nome del Corpo diplomatico, a Sua Eminenza, la nostra gratitudine per aver accettato l’invito a condividere con noi questo momento tradizionale di convivialità che rispecchia il valore attribuito ai legami che uniscono la Santa Sede e le nostre Nazioni.
La circostanza mi permette di fare i complimenti per il proficuo lavoro che Sua Eminenza, ed i Suoi collaboratori, svolgono a favore della pace.
Eminenza, abbiamo lietamente assistito all’apertura della Porta Santa ed all’inizio dell’anno giubilare che il Santo Padre ha dedicato alla “Speranza”. La scelta è quanto mai opportuna in questi anni di forti turbolenze e crescenti timori che, amaramente, in troppi territori del pianeta, si sono trasformati in strazianti realtà. La comunità internazionale sembra impotente e paralizzata non riuscendo ad incidere sui processi di allentamento delle tensioni e risoluzione dei conflitti. La frustrazione generata dalla mancanza di risultati concreti visibili non deve tuttavia scoraggiare le diplomazie dal proseguire il cammino, con rinnovato ottimismo, nel tortuoso ed impervio sentiero verso la pace.
Sua Eminenza, vorrei ringraziarLa per l’esempio che Lei ci offre di infaticabile impegno nella ricerca del dialogo. Quest’anno abbiamo seguito Sua Eminenza nei numerosi viaggi nelle aree di crisi, nei summit e tavoli di pace, sempre alla ricerca della parola che potesse avvicinare, anche solo di un millimetro, le parti in causa. Mi consenta di citare il Suo intervento in occasione della Conferenza di alto livello per la pace in Ucraina svoltosi in Svizzera lo scorso giugno: “Dinanzi alla guerra […] è importante non rassegnarsi mai, ma continuare a cercare, con buona intenzione, fiducia e creatività, modi per porre fine al conflitto”.
Eminenza, è risaputo che crisi vuol dire anche opportunità ed è quindi necessario che la comunità diplomatica, di cui ci onoriamo di fare parte, si adoperi per riscrivere con originalità le modalità di interazione tra le parti in conflitto. Come da Lei invocato, in occasione dell’evento Studi per il Dialogo promosso dall’Università
Cattolica, occorre avere una “creatività coraggiosa” per promuovere a pieno un
“umanesimo integrale e solidale”.
Il Suo operato, instancabile e prezioso, discreto e paziente, suggerisce agli uomini di buona volontà il metodo con il quale approcciarsi alle sfide del presente. Lei, Eminenza, ci ricorda che “non può esserci vero dialogo senza alterità”. Solo facendoci ascoltare e sapendo ascoltare possiamo trovare le basi comuni sulle quali fondare delle relazioni stabili e ridare “Speranza” alla costruzione della nostra casa comune.
Avviandomi verso la conclusione, mi permetta di ricordare gli Ambasciatori che hanno portato a termine la loro missione presso la Santa Sede. Inviamo loro i nostri migliori auguri di buona salute e successo in questa nuova fase della loro vita. Di contro, nel 2024, abbiamo visto nuovi colleghi unirsi al Corpo Diplomatico: a tutti voi auguro che la vostra missione sia coronata da successo.
Eminenza,
RinnovandoLe i nostri ringraziamenti, vorremmo augurarLe la buona riuscita del Suo operato ed un anno di salute e serenità. Desideriamo inoltre estendere i nostri auspici di buon lavoro anche a tutti i Prelati della Segretaria di Stato e ai loro collaboratori. Che il 2025 porti “Speranza” nei cuori dell’umanità. Grazie.

